Vivere una giornata al PS.

E’ il primo Aprile e sembra uno scherzo, ma sono finito in ospedale per una probabile frattura ad una costola.

Vivere una giornata in uno dei pronto soccorso milanesi è stato educativo è allucinante allo stesso tempo.

Lo scenario che mi si è presentato all’ingresso è stato di un triage deserto e dopo circa 10 minuti di attesa in piedi davanti ad una porta accade il miracolo: ANCHE QUI LE PORTE SI APRONO A SCOMPARSA!

L’addetto alla registrazione dei pazienti mi guarda e mi chiede ” dovete fare triage ?” Alla mia risposta affermativa, con davanti un cartello che cita ” MUNIRSI DI TESSERA SANITARIA ED ASPETTARE SENZA APRIRE LA PORTA ” , l’addetto mi guarda e con voce ferma mi dice ” non si preoccupi arrivo subito ! “.

Ho perso il conto di quanto ho dovuto aspettare in piedi con un discreto dolore al costato, una tessera sanitaria in mano e una porta che non scorreva più, ma all’ improvviso il secondo miracolo:  SI ACCOMODI.

Racconto le mie vicissitudini e mi prendono i parametri vitali e arriva l’ incubo di tutte le frasi: SI SIEDA IN SALA E LA CHIAMERANNO CON IL CODICE.

La mia attesa nel salone è stata molto educativa con parenti che usano gli smartphone come passatempo, i pazienti che sono entrati con le loro gambe nel triage e che all’interno della sala d’attesa sembrano giunti all’ultimo istante della loro vita indipendentemente dalla gravità e dal motivo per cui sono arrivati.

I migliori sono i bambini che con il loro spirito fanno abbozzare sorrisi a chiunque nonostante caviglie rotte, dita lussate o spalle uscite dalla sede, ma all’improvviso lo sguardo cade sul monitor che si è illuminata all’improvviso : CODICE 250 ( io ) tempo di attesa NON CALCOLABILE.

L’ansia e il terrore negli occhi di tutti non ha eguali quando una signora con voce flebile dice ” sono qui da questa mattina alle 10.34, ma sono solo un codice bianco”.

Al PS si possono fare anche degli incontri interessamti con persone che ti raccontano la loro disavventura o addirittura le miriadi di volte che sono state in ospedale o pronto soccorso facendo alludere ad una esperienza in quel settore come se fosse un piacere essere lì a sorseggiare dell’ottimo the inglese… ASSURDO.

Codice 250 sale 1!

Tre miracoli i 2 ore mi sembrano tanti eppure accade anche questo. Entro in sala visita spiego l’accaduto del mio incidente e il medico mi dice ” Lei è nell’ospedale sbagliato, ma facciamo comunque una lastra e al limite la trasferiamo in un altro PS” …. il gelo nel sangue… forse non ho capito bene quello che mi è stato detto, rifletto tra me, ma purtroppo non è così .

Effettuo le lastre e mi rimettono nel salone dicendomi aspetti e la chiameranno… ” che problema c’è non ho fretta!” Rispondo sarcastico .

Dopo 3 ore e 18 minuti vengo dimesso con una lesione cartilaginea intercostale di secondo grado.

Vivere una giornata al PS è stato educativo e anche divertente per certi momenti, ma vedere che alle mie dimissioni c’è un altro popolo di persone che sta per vivere la mia stessa avventura non è stato così bello .

Marco Racchella

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