Oggi a Let’s Talk About: The Beatles , I baronetti di Liverpool a MRP ON AIR su SilverMusic Radio.
The Beatles
Gli anni 60’ sono stati segnati dalla loro rivoluzione, fenomeni della musica, hanno venduto oltre un miliardo di copie nel mondo.
John Lennon e Paul McCartney incrociarono le proprie esistenze nel luglio del 1957 a Liverpool durante un concerto in cui erano chitarristi dilettanti, ai due si aggiunse nel 1958 George Harrison poi Pete Best.
Pensate che anche loro ricevettero un NO, nel 1962 la casa discografica “Decca” non intuendo il loro talento non li scritturò, beh direi non proprio intuitivi, lo farà la “Emi” a darli un contratto.
Arriva nella band alla batteria Ringo Starr, il 5 ottobre del 1962 esce “Love Me Do” primo grande successo, inizia la “beatlesmania”.
Verso la fine degli anni 60’ l’armonia dei “Fab Four” viene segnata da malumori, “Let It Be” (1966) l’ultimo capolavoro.
Il 10 aprile 1970 Paul annuncia lo scioglimento, purtroppo le singole individualità hanno preso il sopravvento rispetto all’identità del gruppo.
L’assassinio di John Lennon per mano di uno squilibrato nel 1980 distrugge l’idea di una ricostruzione del quartetto.
Ci hanno regalato splendide melodie con parole reali e semplici, fenomeni della cultura popolare del 900.
Tutti i generi esistiti sono stati influenzati da loro stabilendo nuove regole anche nell’abbigliamento e nella cultura popolare con il loro look caratteristico.
Hey Jude
Fu scritta da Paul McCartney, molti citano il contributo di John Lennon, ha venduto 8 milioni di copie nel mondo.
In realtà l’unico compositore è stato Paul che dedico la canzone a Julian, figlio di John Lennon per consolarlo dal divorzio dei genitori.
La canzone in origine si sarebbe dovuta chiamare “Hey Jules” ma fu cambiata in “Jude” perché ritenuta più musicale, Paul fu colto da espirazione mentre si recava in auto da Cinthya Powell la prima moglie di Lennon.
La canzone trovò il favore di quest’ultimo che la giudicò una delle cose più belle scritte dall’amico, tocca le corde più intime dell’animo e mette a nudo le fragilità tra uomo/donna, sette minuti che fanno sognare e cantare, Il testo mira ad incitare ad agire.
“…Prendi una canzone triste e rendila migliore e lascia che lei entri nel tuo cuore, allora inizierai a stare meglio…”
Il potere terapeutico della musica è una metafora, la vita può essere migliorata come una canzone, non dobbiamo lasciarci abbattere ma combattere anche se delusi tristi con coraggio che possiamo trovare solo dentro di noi.
La coralità finale sottolinea il testo universale, un abbraccio collettivo e consolatorio, ottava tra le migliori canzoni di sempre.
Ho amato molto le canzoni dei Beatles, difficile scegliere la favorita, questa in particolare mi dà grande positività amo molto il testo, l’ho apprezzata ancora di più quando verso i 14 anni guardando un DVD di un concerto dei Take That la cantarono come canzone di chiusura, da lì la ascoltai insistentemente in versione originale.
- “I Media Non Informano, Indottrinano”: Intervista all’Autore di “America Fiction”
- Federica Camurri: L’imprenditrice italiana che rivoluziona la sicurezza sul lavoro a livello globale
- Monica Lucacci: sabato 9 novembre vi aspetta alla Libreria Grande di Ponte San Giovanni
- LA SCINTILLA DEL DIFETTO: genesi di un serial killer
- Roma Crime Fest 2024: Tra Autori e Halloween, Un Successo Senza Precedenti
Marina Auleta