“Leaving Neverland”: la polemica continua
Alla BBC che ha deciso di non trasmettere più le canzoni di Michael Jackson si sono aggiunti in molti. L’ultimo è stato il “Children’s Museum” di Indianapolis, il museo dei bambini più grande al mondo, che ha rimosso gli oggetti appartenuti al Re del Pop, tra cui il famoso cappello di feltro e i guanti bianchi della star.
Questa enorme polemica imperversa già da parecchio tempo, cioè da quando il regista Dan Reed ha presentato al Sundance Festival “Leaving Neverland”. Il docu-film, della durata di quattro ore, racconta delle relazioni ambivalenti tra Michael Jackson e due ragazzini, James Safechuck e Wade Robson, oggi 36enni e sicuri dii essere stato oggetto di abusi sessuali.
Lo scandalo non ha tardato a sollevarsi e a creare malumori, sia tra i fan che all’interno della famiglia della star. Secondo alcune voci poi smentite, Paris Jackson, figlia d MJ avrebbe addirittura tentato il suicidio a causa delle accuse sollevate dal film.
Ieri e l’altro ieri (19 e 20 marzo) la prima e la seconda parte di “Leaving Neverland” sono state trasmesse anche in Italia sul canale Nove, riaprendo il dibattito anche nel nostro paese.
I fan si sono immediatamente schierati a favore del loro beniamino. In molti si appellano al fatto che Michael Jackson era già finto in tribunale per queste accuse, ma ne era uscito senza alcuna condanna. A che pro quindi riaprire il caso a 10 anni dalla morte del cantante”?
Secondo i detrattori, invece, al tempo del processo le vittime erano ancora troppo giovani e scosse e Michael Jackson troppo influente per far trapelare la verità.
Quello che ad oggi è certo, è che il mondo mediatico si è apertamente schierato contro il Re del Pop, in quella che può essere letta come un’enorme azione di damnatio memoriae.
La BBC ha smesso di passare i dischi di Michael Jackson e ad essa si sono accodate molte altre emittenti di tutto il mondo. I produttori de “I Simpson” hanno cancellato dai loro archivi l’episodio per cui MJ aveva prestato la sua voce.
Persino la casa d’alta moda Louis Vuitton ha deciso di togliere dal mercato i pezzi della collezione autunno/inverno 2019 disegnati su ispirazione di Michael Jackson.
Grosse ricadute si sono riscontrate anche a livello del mercato immobiliare: il ranch di “Neverland“, l’enorme casa-parco giochi appartenuta al Re del Pop, risulta invendibile da mesi e nell’ultimo periodo il suo prezzo è crollato del 70%. Gli scandali derivati da questo docu-film non potranno che peggiorare la situazione.
Come sempre succede in questi casi, le domande e i dubbi sollevati sono moltissimi, mentre le risposte certe pari a zero. Specialmente perché il diretto interessato è morto da ormai un decennio.
A questo punto sarebbe forse meglio continuare a valutare Michael Jackson per la sua incredibile produzione partitistica, ricordandosi che alla figura dell’artista non corrisponde sempre quella dell’uomo.
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