Le serie tv: Moonlighting
Oggi vi racconto di una della serie tv più innovative: Moonlightning.
Si tratta di una serie americana, trasmessa per la prima volta sull’ABC nel 1985 fino al 1989 per un totale di 67 episodi, suddivisi in 5 stagioni.
Come vi ho già anticipato, è una serie rivoluzionaria perchè ha cambiato la TV, offrendo un mix di sperimentazione narrativa, metalinguaggio e un approccio molto innovativo. È il primo caso di drammedia, perchè combina elementi drammatici, commediali e romantici.
In Italia è conosciuta anche come Moonlightining – Agenzia Blue Moon e Agenzia Luna Blu.
La serie ha aperto la strada alla carriera di Bruce Willis, all’epoca praticamente sconosciuto, affiancato dalla bella Cybill Shepherd, con la quale ebbe un’alchimia perfetta sullo schermo.
Trama
La storia comincia con la rovina di Maddie Hayes, un’ex modella che scopre di essere in bancarotta dopo che il suo commercialista l’ha derubata di tutte le sue liquidità. Le è rimasta solo una serie d’investimenti fallimentari, uno dei quali è l’agenzia investigativa City of Angels, gestita dal discolo David Addison.
Quest’ultimo persuade Hayes a tenere l’agenzia e a gestirla insieme, sotto il nome di “Agenzia Investigativa Blue Moon”, poiché Hayes era molto popolare come testimonial dello shampoo Blue Moon.
Curiosità
Nella serie accadeva più volte che i protagonisti rompessero la quarta parete, rivolgendosi direttamente al pubblico, agli sceneggiatori, alla rete televisiva.
Il regista si ispirò a “La Bisbetica Domata” di William Shakespeare, alla screwball comedy e alle migliori commedie sofisticate.
Nel 1985 Bruce Willis partecipò ai provini presentandosi per ultimo, in tuta da ginnastica e con la barba incolta. È uno dei pochi casi in cui il look trascurato dell’attore sorprese i registi.
Il quarto episodio della stagione, “The Dream Sequence Always Rings Twice”, contiene due sequenze di sogno in cui i due protagonisti immaginano di essere negli anni Quaranta, in un contesto che ha a che fare con un caso di cui si stanno occupando. Solo che i sogni di David e Maddie sono diversi per via del modo in cui loro interpretano certe sfumature della vicenda.
Le sequenze dei sogni furono girate in bianco e nero: una sorta di omaggio ai film noir di quegli anni. A introdurlo fu Orson Welles, nell’ultima interpretazione della sua vita, prima di morire nell’ottobre 1985.
Il New York Times parlò di un «contagioso entusiasmo per la sperimentazione» e aggiunse: «Negli anni Ottanta non c’era niente di simile, e non c’è nemmeno oggi».
Sigla
La sigla venne cantata da Al Jarreau ed entrò presto nella storia della musica.
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