Confessioni di un perfetto estraneo… Diego il clochard laureato.

Confessioni di un perfetto estraneo… Diego

Siamo abitudinari. È un dato di fatto. Ogni giorno facciamo la stessa strada per andare al lavoro, tendenzialmente facciamo colazione allo stesso bar, ma raramente ci rendiamo conto che incrociamo le stesse persone.

Il mio incontro di oggi non è stato proprio casuale, l’ho cercato e l’ho voluto: Diego.

Io: Ciao mi chiamo Marco ( esordisco così dandogli due Euro ) lo vuoi un caffè?

Diego: Ciao mi chiamo Diego grazie me lo hanno appena offerto.

Io: scusa se ti disturbo, ma ci incontriamo tutti i giorni e probabilmente non ti ricordi di me, ma scrivo un blog e vorrei intervistarti se non ti disturba.

Diego: Immagino che tu sia stato attratto dal mio cartello?

Laureato in filosofia a pieni voti cerco lavoro di qualsiasi genere. Della vita so tutto mi aiutate a viverla? Ultimo impiego operatore ecologico specializzato.

Io: Eh! Di laureati Clochard purtroppo ne vedo tanti e, senza offesa, mi sono sempre chiesto cosa succede per andare a vivere in strada? So che c’è qualcuno che lo fa per scelta; è il tuo caso?

Diego: scelta… È stata una scelta un po’ obbligata! La mia storia è più semplice di quanto tu possa credere ed è molto simile a quella di tanti altri. Un giorno ti svegli con una fidanzata, un mutuo, un lavoro e sei felice; pensi al matrimonio e ad avere una vita semplicemente normale. Una mattina vai al lavoro e il tuo lavoro a tempo rigorosamente determinato diventa taglio al personale e dopo 23 giorni ti ritrovi a casa. La stessa cosa succede alla mia fidanzata, ma la sostanziale differenza è che lei decide di ” darla ”  al suo capoufficio e magicamente viene assunta.

Io: non sei riuscito a trovare altro?

Diego: aspetta il meglio deve ancora venire! Con il cuore infranto mando 108 curriculum e le risposte sono state delle più variegate:

  • Lei è troppo anziano
  • Lei è troppo qualificato in quanto laureato.
  • Lei non ha abbastanza esperienza
  • Lei dovrebbe fare 8 mesi di corso e poi potremmo riparlarne

Ho fatto i classici lavoretti ( cameriere, e l’aiutante di qualsiasi cosa ) , ma nel frattempo mi hanno pignorato la casa è una sera ti ritrovi a non poter più scegliere: e passi la prima notte fuori.

Io: cosa fai adesso?

Diego: paradossalmente sto per cominciare a lavorare grazie ad un contatto di un mio amico che forse riesce a farmi fare il giardiniere.

Io: scusa se te lo chiedo, ma gli amici non ti hanno aiutato?

Diego: Sai cosa si dice : Gli amici di vedono nel momento del bisogno! I miei hanno scelto di aiutarmi all’inizio e poi tra continui passaggi di stanze e divani e la mia impossibilità ad aiutare nell’ economia di casa alla fine come hai detto tu ho scelto di fare il clochard.

Io: come si vive in strada? È pericoloso? Hai un posto fisso dove vai a dormire?

Diego; A volte è pericoloso, ma alla fine ti abitui a qualsiasi cosa. La notte è il momento peggiore soprattutto quando nei dormitori non riesco ad entrare ( argomento del quale preferisco non parlare ) e passare un’ intera notte a cielo aperto ti assicuro che a volte è lunghissima. Ci sono dei periodi dove invece ti senti libero e non pensi più a tutto quello che tu Marco definisci normale!

Io: pensi che tornerai alla vita ” normale ” ?

Diego: E chi ti dice che sia la tua?

Mi stringe la mano mi strizza l’ occhio e mi saluta dicendomi ” la filosofia mi ha aiutato a crescere e a superare la perdita dei miei genitori, oggi mi aiuta a non sentirmi più ANORMALE . “

Marco Racchella

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